EPARINA NON FRAZIONATA
Caratteristiche
L’eparina non frazionata (eparina sodica o calcica) è un glicosoaminoglicano ad azione anticoagulante: accelera di circa mille volte l’azione dell’antitrombina III (sostanza che inattiva la trombina). Oltre all’attività antitrombinica l’eparina inibisce il fattore Xa, riduce l’attivazione dei fattori IX, VII, X e XIII, inibisce la liberazione del fattore piastrinico 3 e deprime gli inibitori della fibrinolisi.
L’effetto anticoagulante è immediato, se l’eparina viene somministrata per via endovenosa (eparina sodica), mentre insorge entro 20-60 minuti se somministrata sottocute (eparina calcica). E opportuno non somministrare l’eparina calcica per via intramuscolare in quanto si possono formare ematomi.
Indicazioni
Trattamento precoce, in eventuale associazione con trombolitici, dell’infarto miocardico acuto e dell’angina instabile; terapia della trombosi venosa, dell’embolia polmonare, dell’embolia arteriosa periferica e della trombosi cerebrale; profilassi della formazione di trombi in pazienti ad alto rischio (fibrillazione atriale, protesi valvolari meccaniche, circolazione extracorporea) in corso di chirurgia arteriosa, dialisi, circolazione extracorporea, CID. L’eparina non frazionata non attraversa la barriera placentare per cui può essere somministrata in gravidanza.
Controindicazioni
Emorragie in atto; coagulopatie; pregressa trombocitopenia eparina indotta (di cui si annoverano una forma benigna, non immunomediata, e una forma più pericolosa IgG-mediata); affezioni gastro-
intestinali a elevato rischio di sanguinamento; recente ictus cerebrale ischemico.
Effetti collaterali
Manifestazioni emorragiche; complicanze trombotiche (in soggetti con bassi livelli di ATIII plasmatica); piastrinopenia; osteoporosi (più frequente in donne anziane sottoposte a trattamenti prolungati); necrosi cutanea nel punto di inoculo; reazioni allergiche locali e sistemiche. Il farmaco deve essere somministrato con cautela in associazione con altri anticoagulanti.
Posologia
Terapia anticoagulante
• Eparina sodica (Liquemin fi 5 ml, 5.000 U/ml): 80 U/kg (40 U/kg se PaPTT è fra 35-45 secondi) in bolo ev, seguite da 18 U/kg/h (10 ml in 250 ml di soluzione fisiologica o glucosata alla velocità di infusione di 3-4 gtt/min); l’infusione di eparina sodica dovrà essere proseguita per almeno 3-5 giorni modificando, opportunamente, la posologia e la velocità di infusione, al fine di mantenere l’aPTT tra 1,5 e 2,5 volte il valore basale (50-70 secondi). L’aPTT dovrà essere controllato ogni 6 ore dopo il bolo iniziale e dopo ogni variazione; in presenza di 2 aPTT consecutivi terapeutici dosare PaPTT ogni 24 ore; sospendere l’infusione se PaPTT è sopraterapeutico.
Dopo 3-5 giorni di infusione di eparina sodica:
• eparina calcica (Calciparina f 0,5 mi, 12.500 U): 12.500 U sc/12 ore per 7 giorni, controllando, periodicamente, PaPTT che dovrà oscillare intorno a 1,5-2,5 volte i valori basali.
Profilassi antitrombotica
• Eparina calcica (Calciparina f 0,2 ml, 5.000 U): 0,2 ml sc/8-12 ore. Questi dosaggi non necessitano il controllo dell’aPTT.
Monitoraggio
Durante la somministrazione del farmaco monitorare l’aPTT, il tempo di trombina, la potassiemia, le transaminasi.
Sovradosaggio
Un presenza di manifestazioni emorragiche somministrare protamima (Protamina Solfato f 10 mi, 10 mg/ml), considerando che 1 mg neutralizza 80-100 U di eparina; non superare la dose di 50 mg/10 immuti. Il farmaco dovrà essere somministrato lentamente (velocità di infusione non superiore a 1 ml/min) per prevenire episodi ipotensivi. Nel caso in cui il sanguinamento si realizzi dopo un’ora
dlalla somministrazione dell’eparina dovrà essere somministrato, subito, il 50% della dose di protamina necessaria a neutralizzare l’eparina e, dopo 2 ore, il 25% della dose.
Nei pazienti sottoposti a infusione continua di eparina, dovrà essere somministrata una quantità di protamina sufficiente a neutralizzare il 50% della dose di eparina infusa ogni ora. La protamina può
causare ipotensione severa, emorragie e reazioni allergiche.
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