Colica renale
La colica renale è un dolore intenso, a insorgenza acuta o progressivamente ingravescente, a sede lombare con irradiazione ai quadranti medi dell’addome e, in caso di coinvolgimento ureterale, an-
che alla regione inguinale, ai genitali esterni e alla faccia interna della coscia. Il dolore, di durata variabile (da pochi minuti, a ore o giorni), con periodi di remissione che si succedono a fasi di riacutizzazione, e espressione dell’improvvisa distensione delle fibre muscolari delle vie urinarie conseguente alla presenza di un ostacolo al deflusso dell’urina.
Anamnesi
L’indagine anamnestica è orientativa per la colica renale quando rivela:
• predisposizione familiare
• episodi precedenti di colica renale o espulsione di calcoli
• sintomatologia disurica
• infezioni recidivanti delle vie urinarie
• diatesi gottosa
• turbe del metabolismo (iperuricemia, dislipidemia)
• malformazioni delle vie urinarie
• iperparatiroidismo
• ridotta assunzione di liquidi
• abitudini alimentari
• traumi del rene e/o delle vie urinarie.
Quadro clinico
Il quadro clinico che può associarsi alla colica renale è caratterizzato da:
• nausea
• vomito dapprima alimentare e poi biliare
• febbre, spesso preceduta da brivido (in caso di complicanze settiche)
• turbe dell’alvo
• disturbi della minzione (pollachiuria, stranguria, stimolo imperioso alla minzione) secondari all’irritazione della mucosa vescicale e allo spasmo della muscolatura liscia ureterale e/o vescicale
(riflesso reno-vescicale)
• anuria, se monorene funzionante, oppure oliguria per spasmo della muscolatura liscia delle vie urinarie controlaterali (riflesso reno-renale) bradicardia per stimolazione vagale.
L’esame obiettivo evidenzia:
• manovra di Giordano positiva
• dolorabilità, alla pressione, in corrispondenza dell’angolo costo-vertebrale e costo-lombare e del punto ureterale di Bazy (punto ureterale superiore)
• intenso dolore, all’esplorazione digitale del retto e della vagina, nei casi in cui il calcolo sia localizato in prossimità della vescica.
Diagnostica bio-strumentale
• Esami ematochimici di routine (emocromo, glicemia, azotemia, creatininemia, elettroliti sierici, uricemia, amilasemia)
• Esame delle urine per la ricerca di: microematuria, piuria, micro o macrocristalli (talvolta la colica è seguita dall’espulsione del calcolo)
• Urinocoltura, per escludere una infezione batterica
• Radiografia diretta dell’addome che consente di evidenziare i calcoli radiopachi (ossalato di calcio, fosfato di calcio, fosfato ammonio-magnesiaco, cistina)
• Ecotomografia addominale (indagine di elezione per la diagnosi di urolitiasi), al fine di rilevare:
– la presenza di calcoli
– le alterazioni morfologiche del rene e/o delle vie urinarie
• Analisi chimica del calcolo espulso, per stabilirne la composizione
• Urografia, indagine da eseguire dopo la risoluzione della colica, al fine di rilevare:
– la presenza di calcoli radiotrasparenti (acido urico, xantina)
– le anomalie anatomiche e/o funzionali del rene e/o delle vie escretrici
• Cistoscopla che consente, oltre alla visualizzazione delle vie urinarie, la rimozione, dopo frantumazione strumentale, del calcolo.
Diagnosi differenziale
• Ulcera peptica perforata
• Pancreatite acuta
• Appendicite acuta a sede sottoepatica
• Colica biliare
• Torsione di cisti ovarica
• Gravidanza extrauterina.
Protocollo terapeutico
• Riposo a letto
• Semicupi alla temperatura di 37°C
• Applicazioni caldo-umide (borsa di acqua calda) sul fianco dolorante
• Assunzione di 2-3 litri di acqua al giorno, in modo da favorire l’espulsione del calcolo, controllando attentamente la diuresi
• Terapia antalgica:
– diclofenac sodico (Voltaren f 75 mg): 75 mg im/12 ore, in associazione con
– rociverina (Rilaten f): 1-2 f in 250 mi di soluzione fisiologica/12 ore, oppure
– fluoroglucina (Spasmex f): 1-2 f in 250 mi di soluzione fisiologica/12 ore.
In caso di sovrainfezione batterica:
• ampicillina (Ampiplus Simplex f 1 g): 1 g im/8-12 ore. Prima di iniziare la terapia antibiotica prelevare un campione di urina per eseguire l’urinocoltura.
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